martedì 31 marzo 2009

"El viaje de Teo": Festival del cinema africano, d' Asia e America Latina


Dopo aver ballato la “danza zouk”…e aver raccolto un po’ di informazioni su ristoranti e locali a Milano, in stile africano, che spero di vedere presto… e recensire, mi sono informata sul programma dei film del festival!
Devo dire di aver avuto un po’ di difficoltà a “interpretare” il sito e il volantino, ma la cosa mi interessava sia perché adoro conoscere le altre culture, soprattutto quella africana, sia perché avevo già visto alcuni cortometraggi al “Milano film festival” ed era stato divertente.
Così mercoledì sera, io e una mia amica (sempre quella del concerto degli Asian Dub Foundation :P) decidiamo di andare allo spazio Oberdan per assistere alla proiezione di un cortometraggio proveniente dalle isole Comorre e di un lungometraggio messicano.
All’ ingresso ci distribuiscono un foglietto sul quale, al termine della serata, siamo invitati a esprimere la nostra preferenza sul lungometraggio, che poi avrebbe partecipato insieme agli altri al concorso e alla premiazione.
La conduttrice della serata ci presenta il primo cortometraggio “La residence Ylan Ylang”che costituisce la prima produzione cinematografica proveniente dalle Isole Comorre.
La trama è molto lineare, ma faccio fatica a seguire i dialoghi perché da dove mi trovo non riesco a leggere bene i sottotitoli. Le immagini sono molto belle poiché rappresentano paesaggi quasi incontaminati e meravigliosi;il contenuto della pellicola, al contrario, è piuttosto noioso, più simile alla struttura di un documentario sulla vita del villaggio che a una vera trama.
Dopo una breve discussione con la regista del film si passa alla seconda proiezione e cambio anche posto, perché anche questo lungometraggio (proveniente dal Messico) è in lingua originale ma sottotitolato in italiano.
“El Viaje de Teo” racconta dell’immigrazione e dell’emigrazione sociale viste dagli occhi di un bambino: Teo ha nove anni e vive con lo zio in un villaggio messicano; quando il padre esce dal carcere, lo va a cercare per portarlo con sé negli Stati Uniti, passando illegalmente la frontiera.
Padre e figlio iniziano un lungo, tormentato viaggio fino alla separazione forzata.
Dal confine messicano Teo farà di tutto per ritrovare il padre…e al termine del viaggio avrà compiuto anche un percorso personale di crescita.

Anche se per quest’anno il festival a Milano è terminato i film verranno riproposti su tutto il territorio italiano toccando altre città tra cui Catania, Trieste, Gorizia, Reggio Emilia, Forlì, Lecco, Roma.
Vi invito a sostenere queste iniziative che costituiscono un’occasione di incontro e conoscenza di temi, linguaggi e nuove cinematografie mettendo in evidenza le potenzialità creative dei tre continenti.
“Grazie a una visione dell'Africa e del mondo proposta da autori africani, il Festival propone un'alternativa concreta alla cultura e all'informazione corrente dei mass-media”.

Vi consiglio alcuni link, come quello dell’ associazione C.O.E. http://www.coeweb.org/ ,
Centro Orientamento Educativo che ha contribuito all’organizzazione del festival , testimoniando l’attenzione e la promozione culturale verso i paesi del sud del mondo;
e http://www.festivalcinemaafricano.org/ , sito in cui registrandovi alla “mailing list” potete rimanere aggiornati sui prossimi eventi!

Nessun commento:

Posta un commento